VIVAM – floroVIVaismo di qualità per la mitigazione e sostenibilità Ambientale
STATO DELLE CONOSCENZE E ANALISI DEI FABBISOGNI INFORMATIVI
I cambiamenti climatici in atto rappresentano le emergenze ambientali a cui siamo chiamati a dare risposte concrete per la salvaguardia del pianeta e il benessere della popolazione. Tra le principali soluzioni che il mondo scientifico ha individuato e proposto ai decisori politici, sicuramente l’utilizzo di infrastrutture verdi per la mitigazione dell’aumento della CO2, nonché del riscaldamento ad esso associato e alla formazione di inquinanti atmosferici, rappresenta una soluzione ecologica e sostenibile. Se a queste considerazioni si unisce quella legata alla necessità di dare un maggiore impulso alla filiera dei produttori florovivaisti per implementare il riconoscimento di prodotti di qualità e favorire la competitività nel mercato locale, nazionale ed anche internazionale, risulta fondamentale intervenire con azioni informative e dimostrative delle più recenti ed approfondite conoscenze che il mondo scientifico ha acquisito sulla capacità di mitigazione delle piante.
L’istituto per la BioEconomia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IBE-CNR), già Istituto di Biometeorologia (IBIMET), si pone quale interlocutore del mondo accademico con il settore produttivo e con le istituzioni locali, regionali e nazionali, proponendo in questo progetto di divulgare e trasferire le proprie conoscenze sull’ecofisologia delle piante e sulla capacità di mitigazione delle diverse specie vegetali.
Di seguito vengono riportati gli elementi che evidenziano più in dettaglio l’opportunità dell’intervento progettuale.
Nell’ottica di attuare nel settore florovivaistico un riassetto organizzativo per adeguare le proprie strutture ai cambiamenti richiesti dalle nuove emergenze ambientali e sviluppare tecnologie competitive per un commercio vivaistico di qualità, uno dei punti critici più rilevanti nei processi di innovazione e cambiamento è rappresentato dalle risorse umane, dalla loro capacità di acquisire nuove competenze e di modificare il loro comportamento adeguandolo alle nuove esigenze. Si intende quindi potenziare e sviluppare le competenze critiche necessarie per il passaggio del settore florovivaistico da un’ottica tecnicistica e settoriale ad un approccio che, pur mantenendo ed esaltando le specializzazioni tematiche, si evolva verso un’azione di sostegno allo sviluppo territoriale globale.
Considerata la rilevanza economica e occupazionale nel territorio delle province di Mantova e Cremona del settore florovivaistico, che conta di una tradizione di professionalità e nonché della vocazionalità del territorio, gli obiettivi affrontati dal progetto e i risultati attesi risultano un presupposto indispensabile per lo sviluppo e per il mantenimento di competitività del settore, fornendo elementi all’avanguardia per l’ottenimento di un prodotto che si presenti sui mercati con un valore innovativo di elevata qualità. Differenziare e identificare un prodotto, strategia facilmente applicabile e immediatamente fruibile dai committenti, rappresenta la strada da percorrere per fronteggiare anche la concorrenza estera.
Le azioni previste in questa proposta di progetto rappresentano elementi di innovatività per il settore florovivaistico in quanto, mentre la formazione dal punto di vista agronomico nella produzione e allevamento delle piante è solitamente fruibile, l’informazione sulla caratterizzazione ecofisiologica delle piante in relazione al miglioramento, sostenibilità e mitigazione dell’ambiente (servizi ecosistemici) non è mai stata applicata in questo settore.
OBIETTIVI DEL PROGETTO:
L’obiettivo finale del progetto è di informare, attraverso il trasferimento delle conoscenze scientifiche, i portatori di interesse del settore agricolo, in particolare di quello florovivaistico, nell’ambito della Tematica Specifica 7: Miglioramento e innovazioni nella gestione delle coltivazioni e degli allevamenti (produttività qualità e sostenibilità) (Focus Area 2A). Il progetto “floroVIVaismo di qualità per la mitigazione e sostenibilità AMbientale” (VIVAM) infatti mira alla informazione professionale di fruitori quali in particolare giovani agricoltori e agricoltori di sesso femminile delle provincie di Cremona e Mantova, da parte della struttura di ricerca proponente (IBE-CNR) e la divulgazione per l’aggiornamento di personale altamente qualificato operante presso le aziende vivaistiche della zona, per i tecnici e i progettisti del verde, per le amministrazioni pubbliche locali, per gli studenti del settore agrario e forestale in formazione/tirocinio e infine per i cittadini, in modo da fornire elementi per migliorare la competitività delle aziende nella fornitura e gestione del materiale vivaistico e, in generale, la conoscenza e le competenze dei portatori di interesse sulla capacità di mitigazione delle piante. La divulgazione ad un pubblico più ampio permetterà di favorire la creazione di un mercato per il settore florovivaistico più attento e consapevole degli aspetti ambientali e in grado di recepire le offerte differenziate in base alle condizioni ambientali e dell’impatto ecosistemico delle diverse specie vegetali.
Il progetto si suddivide in 2 sotto-progetti:Sotto-progetto di informazione-divulgazione
sotto progetto di informazione – divulgazione
Parte del progetto di informazione sarà la costituzione di una banca dati facilmente accessibile e consultabile anche on line, strutturata in una serie di schede innovative che offrano per le diverse specie botaniche di maggiore interesse vivaistico e in uso anche nelle città, assieme alle comuni indicazioni delle caratteristiche botaniche, agronomiche e culturali, informazioni aggiuntive inedite e specifiche sull’impatto ambientale che esse possono causare o subire in funzione delle loro caratteristiche fisiologiche e morfologiche. A tal fine verranno utilizzate le conoscenze scientifiche di IBE-CNR sulla caratterizzazione dal punto di vista funzionale di vari tipi di alberature e di arbusti. Verranno forniti gli elementi fondamentali per la classificazione delle specie arboree e arbustive sulla base della capacità di assorbire CO2 dall’atmosfera e di evapotraspirare, nonché di emettere VOC che potrebbero, in ambiente caratterizzati da elevate concentrazioni di inquinanti antropogenici, contribuire alla formazione di ozono troposferico. Verranno inoltre esplicitati il potenziale di mitigazione degli inquinanti (O3, NO2, PM10 e PM2.5) da parte delle diverse specie, e il possibile effetto dei cambiamenti climatici sulle capacità di mitigazione delle piante.
Sotto progetto dimostrativo
Questo sotto-progetto permetterà di mostrare praticamente in campo i servizi ecosistemici delle specie caratterizzate, acquisendo informazioni anche in condizioni di stress ambientale per individuare, per realtà climatiche diverse, le specie vegetali che possono contribuire più efficacemente alla mitigazione climatica in città o in ambiente rurale. Le ulteriori informazioni raccolte verranno elaborate, riferite negli eventi di informazione e divulgazione, e inserite sui pannelli informativi presenti nei campi dimostrativi. Insieme alle informazioni micrometeorologiche locali fornite da centraline low-cost sviluppate da IBE-CNR, le chiome delle piante presenti nei campi dimostrativi saranno caratterizzate morfologicamente in base agli indici di area fogliare per dare, tramite l’utilizzo del modello i-Tree Eco, o di modelli più specifici sviluppati dal CNR per le nostre realtà locali, informazioni importanti per quel che riguarda la capacità delle diverse specie di assorbire e stoccare CO2, e della mitigazione delle polveri sottili e degli inquinanti gassosi in quella particolare area di studio.
Gli obiettivi specifici di VIVAM saranno di informare e divulgare le conoscenze di IBE-CNR sulle caratteristiche ecofisiologiche delle piante anche in relazione ai cambiamenti climatici globali durante incontri periodici organizzati e dedicati agli operatori del settore florovivaistico e ai portatori di interesse per queste tematiche (tecnici e progettisti del verde, amministratori pubblici locali, studenti del settore agrario e forestale in formazione/tirocinio e infine i cittadini).
Il gruppo CNR dell’IBE di Bologna coinvolto nella realizzazione del progetto è coordinato dalla Dr. Rita Baraldi (dirigente di ricerca) coadiuvata da personale ricercatore (Dr. Luisa Neri, Dr. Giulia Carriero, Dr. Osvaldo Facini e Dr. Francesca Martelli) e da personale tecnico specializzato (Massimiliano Magli, Matteo Mari e Alessandro Zaldei). Il team possiede un’esperienza ventennale nel settore della fisiologia vegetale occupandosi in particolare dei fattori ambientali sulla fisiologia dello sviluppo e della produzione, e sul rilevamento delle condizioni micrometeorologiche locali. Rilevanti specifiche competenze sono state sviluppate dal gruppo nei settori degli studi ecofisiologici, delle tecniche di analisi isto-anatomiche e chimiche di VOC e CO2, come attestato da pubblicazioni su riviste a diffusione internazionale e dalla partecipazione a progetti di ricerca in ambito nazionale ed europeo. Tutte le attività del progetto saranno operate dal proponente IBE-CNR, che si avvarrà delle competenze del proprio personale ricercatore e tecnico specializzato.
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